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“Dante and the ‘quibbler’ of the Convivio (and the Monarchia): On Augustine’s Rome and his readers in Dante’s time” Conferenza a cura di Elisa Brilli

L’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con il Prof. Andrea Falcon (Dipartimento di Filosofia, Concordia University), ha il piacere di annunciare la serie d’ incontri su Dante e la Filosofia.

Dante (1265-1321) non era un filosofo di professione, ma era profondamente affascinato e coinvolto dalla materia filosofica stessa. Tale coinvolgimento era fondamentale per il completamento della sua opera. Con l’aiuto di tre oratori ,nostri ospiti, analizzeremo le varie sfaccettature del rapporto tra Dante e la filosofia, spaziando dal Convivio alla Commedia.

Martedì 18 Ottobre 14:45
Department of Philosophy, Concordia University, 2145 MacKay (Room S-201)
L’evento si svolgerà il lingua inglese.
I Posti sono limitati. Per eventuali prenotazioni si prega di contattare il Prof. Andrea Falcon andrea.falcon@concordia.ca

Lo scopo di questa lettura è quello di capire meglio il significato e le implicazioni della polemica di Dante, sia nel Convivio che nella Monarchia. Tale polemica si fonda sulla critica verso la violenza usata nell’Antica Roma, inquadrandola negli scritti Medievali, rivisitati poi nel De Civitate Dei di Sant’Agostino. La polemica Dantesca è stata spesso considerata “Anti-Agostiniana”, nella misura in cui essa è reperibile nel principale trattato di Sant’Agostino stesso. Tale affermazione è da considerarsi però un po’ naive, sia se si analizza l’opera nella sua interezza, sia se si tiene conto della sua concezione nel periodo Medievale. In effetti Sant’Agostino ha più volte vantato la grandezza e le virtù degli Antichi Romani e l’importanza della divina provvidenza nella storia di Roma. Anche Tolomeo da Lucca, Remigio de’ Girolami, Giovanni da Parigi e James da Viterbo offrono spunti utili alla comprensione delle pagine di Agostino e dimostrano che l’interpretazione delle parole del Santo rappresentava uno dei punti cardine nel dibattito teologico – politico all’epoca di Dante e influenzava profondamente la politica contemporanea.

Elisa Brilli è assistente presso l’Università di Toronto, Dipartimento di Studi Italiani e Centro di Studi Medievali. Ha frequentato l’Università di Roma “La Sapienza” (M.A. 2004) e l’ École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi (dottorato congiunto in Studi Italiani e Storia Medievale, 2009). Prima di iniziare la sua carriera presso l’Università di Toronto, la Dottoressa Brilli ha svolto la professione di borsista a livello di post-dottorato e di professoressa in diversi istituti: il Kunsthistorisches Institut di Firenze – Max Planck Gesellschaft nel 2010-2011, l’Università del Quebec a Montreal nel 2012, il Laboratorio di studi monoteistici, l’École pratique des Hautes Études a Parigi nel 2013 con la borsa “Fernand Braudel”, elargita dalla Fondation de la Maison des Sciences de l’Homme, al Romanisches Seminar e per finire ha lavorato all’Università di Zurigo in qualità di project leader Ambizione, progetto avviato nel 2014-2015dalla fondazione Nazionale Svizzera per la ricerca scientifica.
Le sue ricerche si basano su: Dante, la letteratura Italiana medievale, l’interpretazione medievale del De civitate Dei di Agostino, la storia culturale medievale, lo studio testo-immagine, lo studio dei manoscritti. La dottoressa Brilli è autrice di Firenze e il Profeta. Dante Fra teologia e Politica. Roma: Carocci 2012, coeditrice (in collaborazione con P.O. Dittmar e B. Dufal) di Faire l’Anthropologie Historique du Moyen Âge. Parigi: Laboratorio del CRH, 2010 e (in collaborazione con L. Fenelli e G. Wolf) Images and Words in Exile. Avignon and Italy during the first half of the 14th century. Firenze: SISMEL 2015. La dottoressa Brilli vanta anche di essere l’editrice di punta dell’edizione critica Arnold de Liège, Alphabetum Narrationum. Turnhout: Brepols, 2015.