Nell’ambito della 2ª Settimana della Cucina italiana, che si svolgerà dal 20 al 26 novembre 2017, promossa dal MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e dal MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), l’Istituto Italiano di Cultura di Montreal in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Canada (ICCC) presenta la conferenza “La nuova offerta di cibi in luoghi con una diversa funzione urbana. Ristorazione e patrimonio storico-artistico” a cura di Antida Gazzola.
20 Novembre 2017, 20:00 – Entrata libera
Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec
3535, rue Saint-Denis
Conferenza in lingua Francese
Le città offrono un’immagine di sé e un materiale contributo al benessere attraverso l’offerta di alimenti da consumare sullo sfondo di scenari interni ed esterni che non sono mai neutrali e influenzano le percezioni complessive. I luoghi destinati alla ristorazione collettiva esistono da millenni. Attualmente si sta assistendo ad alcuni fenomeni relativamente nuovi: uno riguarda il sempre più frequente inserimento di spazi destinati all’alimentazione in luoghi che hanno altre funzioni. I primi esempi hanno riguardato le stazioni, gli aeroporti, le strade, le autostrade (luoghi di transito) e ora si sono estesi ai centri sanitari, ai centri commerciali e anche alle università, alle biblioteche, ai musei creando dei binomi singolari di cibo e cultura. Un altro fenomeno relativamente nuovo, diffuso in tutto il mondo e con eccellenti esempi in Italia, è quello dell’utilizzo di parti di edifici di interesse storico artistico, talvolta restaurati e conservati allo scopo di diventare sedi di ristoranti o caffè. In questo modo il piacere della tavola si somma alla possibilità di fruire di spazi di grande fascino e bellezza. Un caso particolare è offerto dall’uso degli spazi pubblici di strade e piazze “colonizzati” da bar e trattorie con espansioni di tavolini collocati all’aperto. Questa soluzione non ha nulla a che vedere con il fenomeno della diffusione dei “cibi di strada” da consumare camminando, ma riguarda piuttosto il piacere di vedere e di essere visti. In tutti i casi descritti si tende a una sorta di massimizzazione del piacere attraverso l’accumulo di sollecitazioni sensoriali. La città di Genova offre qualche interessante esempio – come il Campionato mondiale del pesto – di intrecci complessi tra produzione e degustazioni di cibi sedi prestigiose e dimensioni culturali.
Antida GAZZOLA, nata a Sanremo (IM), dove ha conseguito la maturità classica, ha compiuto gli studi universitari a Genova ottenendovi la laurea in Giurisprudenza e la specializzazione in Criminologia Clinica, con il massimo dei voti e la lode.
E’ stata per un quadriennio (1989-1992) consulente per l’O.N.U. per attività di formazione a favore dei Paesi del Maghreb su temi inerenti alla conoscenza dell’ambiente urbano. Nel 2000-2001 ha coordinato, a Genova, uno dei gruppi di lavoro italiani che hanno collaborato al programma MOST – UNESCO “Les mots de la ville”. Attualmente è professore a tempo pieno di Sociologia urbana e rurale, di Sociologia dell’ambiente e del territorio e di Sociologia dell’ambiente e della comunicazione presso la Scuola Politecnica dell’Università di Genova ed è vicepresidente di CRAFTS (Centro di Ricerca Applicata e di Formazione sulle dinamiche Territoriali e Sociali).
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