In collaborazione con l’Università McGill, Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture – Italian Studies, l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal presenta: Re-examining the Long “1950s”: The (Un)Making of the Contemporary Italian Cultural Identity, 7.
The objective of the project is to lay the foundation for a reinterpretation of the “long 1950s” as a key phase in the elaboration of the cultural erasures, marginalizations and distortions which constitute the unacknowledged but fundamental underside of contemporary Italian identity. Bringing this underside to light has ethical and political, as well as cultural implications: a deeper and more complex understanding of post-WW II Italy is an essential step in developing a fresh insight into some long-standing and frustrating impasses in contemporary Italian society with respect to issues of class, gender, religious and political ideology, etc.
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Re-examining the Long “1950s”: The (Un)Making of the Contemporary Italian Cultural Identity, 7: “Gli spazi della modernità: la domesticità reinventata nell’architettura italiana degli anni ’50” di Paolo Scrivano, Xi’an Jiaotong-Liverpool University, China
Il tema della presentazione di Scrivano è l’evoluzione dello spazio domestico nell’ architettura italiana degli anni 1950. Scrivano inizierà a discutere della maniera con la quale gli architetti italiani, dopo la seconda guerra mondiale, hanno avuto un ruolo di primo piano a livello internazionale ridefinendo il significato e la bussola del termine architettonico. Nel 1950, il “design italiano” è diventato un fenomeno internazionale guidato dai progressi tecnologici, ma anche da una professione che, nonostante la sua provata esperienza e raffinatezza teorica, non è stata autorizzata in Italia a svolgere un ruolo importante nella pianificazione e lo sviluppo urbano e quindi ha dovuto trovare altre aree di intervento. Una di queste aree è stata la domesticità, riorganizzata per soddisfare le esigenze dei valori moderni. Questi nuovi spazi domestici testimoniano l’energia creativa dell’architettura italiana ed è una forte denuncia di non pianificata urbanizzazione, caratteristica degli anni ’50 in Italia.
McGill University, Wendy Patrick Room, Wilson Hall, 3506 University Street, Martedi 7 Febbraio, 2017 – 17:00. La conferenza sarà in lingua inglese – Entrata gratuita
Paolo Scrivano è uno storico innovativo dell’architettura, con un particolare interesse per il confronto degli sviluppi architettonici in diversi contesti nazionali. Ha conseguito un dottorato in storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino. Ha poi insegnato presso il Politecnico di Milano, l’Università di Toronto e Boston è attualmente professore associato di storia, teoria e critica dell’architettura presso l’Università di Xi’an Jiaotong-Liverpool Suzhou, in Cina.
Ha ricevuto borse di studio e riconoscimenti da parte di organizzazioni internazionali, come il Centro Canadese di Architettura, il Centro di Studi Avanzati in arti visive, il Consiglio di Ricerche in scienze sociali e umanistiche del Canada, l’Australian Research Council e l’Agenzia nazionale di ricerca francese. Le sue pubblicazioni si concentrano sull’architettura italiana dopo la seconda guerra mondiale e sta attualmente completando un libro sul “L’architettura moderna come discorso transnazionale.”
Per ulteriori informazioni : https://thelongfifties.wordpress.com/2017/01/30/architectural-theory-and-practice-in-1950s-italy/