Natalia Ginzburg e Primo Levi sono tra le penne più autorevoli del secondo dopoguerra italiano. Entrambi torinesi, ebrei e antifascisti, i loro percorsi come autori si sono intrecciati nel panorama letterario della seconda metà del Novecento.
In una conversazione tra Domenico Scarpa, uno dei massimi studiosi di Ginzburg e Levi, e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura si entrerà nel vivo della produzione dei due scrittori, analizzando i punti di convergenza e divergenza delle loro opere quanto delle loro vite.
L’incontro, aperto a tutte e a tutti coloro che vogliono scoprire o approfondire il lavoro dei due scrittori, si terrà in lingua francese.
Domenico Scarpa è critico letterario, consulente editoriale, traduttore e docente. Dal 2008 lavora per il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino e ha curato o co-curato per Einaudi e Mondadori diversi libri di o su Levi. Scarpa è stato anche – per 25 anni – il curatore di quasi tutti i libri di Natalia Ginzburg pubblicati da Einaudi; si ricordano in particolare le sue edizioni di Tutto il teatro (2005), Un’assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988 (2016), Vita immaginaria (2021); attualmente sta curando il carteggio del 1934-36 tra Leone e Natalia Ginzburg. Scarpa fa ricerca su Italo Calvino dalla metà degli anni Ottanta e la sua monumentale monografia del centenario Calvino fa la conchiglia. La costruzione di uno scrittore (2023), edita da Hoepli, racchiude il suo lavoro fino ad oggi. Dal 2019, inoltre, Scarpa è curatore dei romanzi di Graham Greene per Sellerio.
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