In occasione della “XVIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”, dedicata al tema “L’italiano e la rete, le reti per l’italiano”, l’Istituto, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e in collaborazione con il Prof. Andrea Falcon, è lieto di presentare la conferenza di Elisa Brilli, “Le retrouvailles di Dante e Beatrice e il ‘gabbo’ sventato”.
Dante (1265-1321) non era un filosofo di professione, ma era profondamente affascinato e coinvolto dalla materia filosofica stessa. Tale coinvolgimento era fondamentale per il completamento della sua opera. Con l’aiuto di tre oratori ,nostri ospiti, analizzeremo le varie sfaccettature del rapporto tra Dante e la filosofia, spaziando dal Convivio alla Commedia.
Venerdi, 19 Ottobre, 17:00
Istituto Italiano di Cultura
1200, Avenue du Docteur Penfield
Evento in lingua Italiana
Canto densissimo e ben noto alla critica in virtù della riscrittura dell’Apocalisse nella processione allegorica ideata da Dante, il canto 32 del Purgatorio si apre con una scena enigmatica. Trascorsa la durissima requisitoria di Beatrice contro il suo adepto e compiuto il rituale di confessione, pentimento e purificazione del Pellegrino, le Virtù allegoriche lo invitato a contemplare il viso disvelato e ormai ritrovato di Beatrice ma, così facendo, Dante cade in una sorta di alienazione amorosa dalla quale le stesse Virtù lo risvegliano gridando “Troppo fiso!”. Immediatamente a seguire, e come eseguendo una partitura prestabilita, la processione riprende il suo corso e compie lenta e solenne un’inversione a gomito sulla terra santa del giardino edenico. Ma perché mai contemplare Beatrice, a dieci anni dalla sua dipartita terrena, dovrebbe costituire un pericolo? E a cosa serve questa messa in scena di un raptus appena abbozzato e subito abortito nell’economia del poema? Questa conferenza proverà a rispondere a tali domande offrendo un’inedita rilettura inter-testuale di questo canto che riporterà alla prima e, presso i lettori dell’inizio del Trecento, più celebre opera del giovane Dante, la Vita Nova.
Elisa Brilli è assistente presso l’Università di Toronto, Dipartimento di Studi Italiani e Centro di Studi Medievali. Ha frequentato l’Università di Roma “La Sapienza” (M.A. 2004) e l’ École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi (dottorato congiunto in Studi Italiani e Storia Medievale, 2009). Prima di iniziare la sua carriera presso l’Università di Toronto, la Dottoressa Brilli ha svolto la professione di borsista a livello di post-dottorato e di professoressa in diversi istituti: il Kunsthistorisches Institut di Firenze – Max Planck Gesellschaft nel 2010-2011, l’Università del Quebec a Montreal nel 2012, il Laboratorio di studi monoteistici, l’École pratique des Hautes Études a Parigi nel 2013 con la borsa “Fernand Braudel”, elargita dalla Fondation de la Maison des Sciences de l’Homme, al Romanisches Seminar e per finire ha lavorato all’Università di Zurigo in qualità di project leader Ambizione, progetto avviato nel 2014-2015dalla fondazione Nazionale Svizzera per la ricerca scientifica.
Le sue ricerche si basano su: Dante, la letteratura Italiana medievale, l’interpretazione medievale del De civitate Dei di Agostino, la storia culturale medievale, lo studio testo-immagine, lo studio dei manoscritti. La dottoressa Brilli è autrice di Firenze e il Profeta. Dante Fra teologia e Politica. Roma: Carocci 2012, coeditrice (in collaborazione con P.O. Dittmar e B. Dufal) di Faire l’Anthropologie Historique du Moyen Âge. Parigi: Laboratorio del CRH, 2010 e (in collaborazione con L. Fenelli e G. Wolf) Images and Words in Exile. Avignon and Italy during the first half of the 14th century. Firenze: SISMEL 2015. La dottoressa Brilli vanta anche di essere l’editrice di punta dell’edizione critica Arnold de Liège, Alphabetum Narrationum. Turnhout: Brepols, 2015.
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