L’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito delle Giornate Italiane ideate con l’Université du Québec à Montréal (UQàM) e in collaborazione con l’Institut d’études internationales de Montréal (UQàM), con la Cattedra UNESCO d’étude des fondements philosophiques de la justice et de la société démocratique (UQàM), la Fondation Aubin, la Fondazione Gramsci di Roma e l’Associazione Culturale Alberto Cardosi, è lieto di presentare il Convegno Internazionale dedicato al tema “Le Rayonnemet de la pensée italienne/ Il diffondersi del pensiero italiano”.
Venerdì, 2 novembre 2018, ore 9:00–17:00
Institut Italien de Culture de Montréal
1200 Avenue du Docteur-Penfield
Montréal (QC), QC H3A 1A9
Il Convegno Internazionale ripercorre la diffusione della tradizione filosofica italiana sin dall’epoca rinascimentale, soffermandosi in particolare sul pensiero filosofico e politico di Antonio Gramsci. Grazie all’Istituto Italiano di Cultura, gli studiosi italiani Rino Caputo (Università di Roma “Tor Vergata”), Gian Mario Cazzaniga (Università di Pisa) e Francesco Giasi (Fondazione Gramsci di Roma) contribuiscono alle sessioni del Convegno e in particolare:
Lazzaro Rino Caputo, L’opera di Gramsci nel rapporto tra critica letteraria e letteratura popolare (L’ouvrage de Gramsci dans la relation entre critique littéraire et littérature populaire). Attraverso la ricostruzione puntuale delle considerazioni teoriche gramsciane sull’attività letteraria, è possibile definire con maggior precisione l’influenza dell’opera di Gramsci sul lavoro critico-letterario, con particolare riferimento al secondo Novecento e alla realtà culturale odierna. In tale direzione emerge la ricchezza storico-critica della nozione gramsciana di “nazionale e popolare” applicata, in particolare, ad alcuni esiti letterari di definitivo valore come Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello e “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Gian Mario Cazzaniga, Popolo e organizzazione politica secondo Gramsci. Il saggio di Cardosi sulla lettura Gramsciana di popolo mette in risalto il concetto di realtà in movimento, dove l’istruzione e la battaglia culturale sono strumenti necessari al cambiamento del popolo, che è protagonista del processo storico. Gli scritti descrivono il popolo come un insieme costituito da diverse stratificazioni sociali. Anche la borghesia vi è compresa, nonostante Gramsci ne denunciasse la povertà di spirito. Tuttavia, con le occupazioni delle fabbriche a partire dal 1919, la lettura di popolo si focalizza sull’importanza del popolo lavoratore, sottolineando l’importanza della coalizione tra operai e contadini durante la rivoluzione bolscevica. Il partito, inteso come organizzazione politica, si presenta come lo strumento necessario per vincere la battaglia culturale e per istituire una nuova figura intellettuale che guidi e rappresenti le classi sociali.
Francesco Giasi, Classi popolari e partiti nel Risorgimento italiano. A partire dalle note contenute nel Primo quaderno, inaugurato nel febbraio del 1929, Gramsci tematizza alcuni momenti e aspetti della lotta politica svoltasi in Italia durante il periodo di formazione dello Stato unitario. La conferenza si diffonde sul significato di alcune delle categorie storico-politiche utilizzate da Gramsci nel Quaderni del carcere: egemonia, rivoluzione passiva, questione meridionale, giacobinismo, nazionale-popolare.
Lazzaro Rino Caputo è “Docens Turris Virgatae” e professore ordinario di Letteratura Italiana. Attualmente il Prof. Caputo insegna Letteratura Italiana presso il Corso di Studi Magistrale di Letteratura, Filologia e Linguistica (Dipartimento di “Studi Letterari. Filosofici e di Storia dell’Arte” dell’Università di Roma “Tor Vergata”). Egli ha pubblicato dei saggi e dei volumi su Dante, Petrarca, Giannone, Manzoni e sul romanticismo italiano, su Pirandello e la critica letteraria italiana e nordamericana contemporanea. Il prof. Caputo è un membro ordinario dell’Arcadia, della Dante Society of America e del Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Nel passato è stato anche professore di Narrazione Letteraria presso la Scuola Nazionale del Cinema di Roma-Cinecittà, di Linguistica , di Linguistica Italiana alla Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università di Roma “Tor Vergata” e di Didattica della Letteratura Italiana nei corsi preparatori agli insegnati del liceo. Dal novembre 2007 al luglio 2012 è stato Rettore della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” e a partire dall’ottobre 2010 ha presieduto la Conferenza Nazionale dei Rettori delle Facoltà di Lettere e filosofia delle Università italiane. Per quattro anni (novembre 2013 – novembre 2017) è stato Prorettore della Cultura all’Università di Roma “Tor Vergata”. Inoltre, il dottor Caputo è Presidente del Centro Studi Ars Nova Italiana di Letteratura e Musica del Trecento di Certaldo dal luglio 2012. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Internazionale Pirandello grazie alla sua lunga e brillante attività scientifica e di diffusione nel mondo dell’opera dello scrittore siciliano, Premio Nobel 1934.
Gian Mario Cazzaniga è nato a Torino il 20 aprile 1942. Dopo aver frequentato il liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino, Cazzaniga si iscrive alla Facoltà di Lettere e successivamente alla Normale di Pisa. Attualmente in pensione, il prof. Cazzaniga è stato titolare della cattedra del Corso di Filosofia Morale all’università di Pisa. Egli è inoltre organizzatore di dodici conferenze internazionali, dalle quali ha pubblicato Les Actes e istitutore di due convenzioni tra l’Università di Pisa e l’Università del Québec a Montréal, la cui promotrice canadese è stata Josiane Boulad-Ayoub, presidentessa dell’UNESCO presso il Dipartimento di Filosofia dell’UQAM e presso l’Università de L’avana. Il prof. Cazzaniga è anche autore di 160 pubblicazioni scientifiche e docente in visita presso una ventina di Università dipanate tra Europa e America. Recenti pubblicazioni bibliografiche: Cazzaniga G.M.-Zarka Ch.Y. eds., Penser la souveraineté à l’époque moderne et contemporaine (Pisa-Paris, 2001); Boulad-Ayoub J.-Cazzaniga G.M., Traces de l’autre. Mythes de l’antiquité et Peuples du Livre dans la construction des nations méditerranéennes (Pisa-Paris, 2004); Cazzaniga G.M. ed., Storia d’Italia Einaudi, Annali 21: Massoneria (2006), Annali 25: Esoterismo (2010); Cazzaniga G.M., La catena d’unione. Contributi per una storia della massoneria (Pisa, 2016).
Francesco Giasi è direttore della Fondazione Gramsci e membro del Comitato scientifico dell’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci. Ha dedicato a Gramsci numerosi studi apparsi in riviste e volumi.
Per il programma del Convegno Internazionale consultare il seguente link: https://iicmontreal.esteri.it/iic_montreal/resource/doc/2018/10/il_diffondersi_del_pensiero_italiano_2_novembre_2018.pdf