In occasione della “21st Inuit Studies Conference”, ospitata dall’Université du Québec à Montréal dal 3 al 6 ottobre 2019, l’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare, nell’ambito della sezione “Food 4”, la conferenza di Valentina De Gregorio, “Gli Inuit: dalle sfide del cambiamento climatico alla resilienza di un sistema alimentare indigeno”. La “Inuit Studies Conference (ISC)” è un evento internazionale e multidisciplinare, che richiama studiosi da ogni parte del mondo. L’ISC è al contempo la più rinomata manifestazione accademica dedicata al popolo e ai territori Inuit, arricchita anche da un programma di eventi culturali e artistici rivolti al pubblico di non specialisti.
Domenica 6 ottobre 2019, 14.15
Université du Québec à Montréal
Sherbrooke Pavillon
200 rue Sherbrooke Ovest, Montréal
Conferenza in lingua inglese
L’aumento della temperatura minaccia la sopravvivenza delle popolazioni indigene. Questo è vero in tutto il mondo: la regione artica non fa eccezione. A quelle latitudini, l’elevato aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e di gas a effetto serra, combinato con l’innalzamento del livello del mare, non sono parte di una storia relativamente recente, ma piuttosto fenomeni causati costantemente dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali da parte dell’uomo. Si ricordino i progetti di estrazione di gas e petrolio, le attività di pesca commerciale e il disboscamento sistematico di gran parte della Grande Foresta del Nord operato dall’industria cartaria. Ciò che prima componeva gli elementi della Terra, nel corso degli anni è diventato una mera “commodity”, con effetti devastanti sui territori incontaminati che gli indigeni dell’Artico, in particolare gli Inuit, hanno negli anni vissuto e coltivato con cura. L’insicurezza alimentare, le contaminazioni chimiche e la perdita delle fonti di sussistenza sono i rischi concreti affrontati dalle comunità indigene Inuit nella loro vita quotidiana. Tra loro, c’è chi trova rifugio spostandosi verso i centri urbani, lasciando così enormi territori rurali nelle mani di politiche locali e globali poco lungimiranti. C’è chi, invece, decide di restare, trasformando le piccole esperienze di resilienza in realtà. Esplorando l’attuale situazione di cosiddetta “corsa all’Artico”, in termini di risorse naturali disponibili e sfera di influenza geopolitica, Valentina De Gregorio presenta il suo studio sugli impatti che le condizioni climatiche dell’Artico hanno sulla sopravvivenza del popolo Inuit, contribuendo a far luce sul ruolo che le tradizioni indigene ricoprono nell’offrire soluzioni nuove, alternative ed efficienti rispetto alla povertà e all’abbandono dell’area artica e sub-artica.
Valentina De Gregorio, dopo la laurea in giurisprudenza, ottenuta a Parigi e a Torino, ha intrapreso un nuovo percorso di studi grazie al Master of Research in Food, Law and Finance dell’International University College (Torino), contribuendo allo stesso tempo alle attività di ricerca del Milano Center for Food Law and Policy, conducendo uno studio sullo sfruttamento della manodopera migrante nell’agricoltura italiana ed europea. La connessione tra cibo e diritti umani l’ha portata a collaborare con il Meccanismo della Società Civile del Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare mondiale, sito all’interno dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO, Roma), esplorando le cause originarie e le conseguenze della migrazione rurale-urbana in tutto il mondo, compresa la regione artica. Nel 2018, Slow Food International l’ha accolta tra i suoi uffici. Da allora, si occupa di progetti e iniziative volte a promuovere l’interazione tra le diversità umane attraverso un cibo buono, pulito e giusto. Fra le sue pubblicazioni, si ricordino G. Parola, M.P.Poto (ed. by), “Inclusion, Coexistence and Resilience: Key Lessons Learned from Indigenous Law and Methodology”. Foreword by Paulo de Bessa Antunes, Rio de Janeiro 2019; T. Ferrando, V. De Gregorio, S. Lorenzini e L. Mahillon, “The Right to Food in Italy Between Present and Future” (agosto 2018).