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E l’uomo incontrò il cavallo: L’uomo cambia il cavallo e viceversa (#IICMONTREALWEBINARSERIES)

L’Istituto Italiano di Cultura di Montréal e il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino sono lieti di presentare la serie di webinar intitolata “E l’uomo incontrò il cavallo”. Il cavallo ha seguito la vita degli uomini e delle civiltà, sin dagli albori. Originario della steppa eurasiatica, all’inizio ha fornito all’uomo carne, latte e pelli e solo nell’età dei metalli è divenuto protagonista fra gli animali da tiro e principe per l’equitazione, segnando momenti memorabili nella storia militare e sportiva. La sua parte nella letteratura e nell’arte è sempre stata centrale, quella del nobile animale, rispecchiando interessi e passioni dei popoli. Le arti figurative hanno in ogni epoca rappresentato la sua bellezza: dalle figure equine lasciate dai primitivi sulle pareti delle grotte preistoriche sino ai cavalli dei mirabili monumenti equestri del Rinascimento italiano.

La serie di webinar “E l’uomo incontrò il cavallo”, ideata con il Prof. Domenico Bergero, Direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino, si sviluppa in un programma ricco di temi scientifici, culturali, storico-artistici, sportivi… e di tante altre curiosità: tutto affidato alle parole e alla conoscenza di scienziati e studiosi italiani.

Venerdì, 20 novembre 2020, 15:00 (Montréal), 21:00 (Roma)

Registrazione obbligatoria

Il webinar, aperto e animato da Francesco D’Arelli, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, e dal Prof. Domenico Bergero, presenta le seguenti conferenze:

Paola Sacchi, La selezione del cavallo tra passato e futuro
Già nel 370 a.C. Senofonte nel suo trattato sull’equitazione istruiva i giovani nobili sui principi per la selezione, l’allevamento e la gestione del cavallo per uso militare e per il lavoro. Alcuni di questi insegnamenti conservano dopo ventiquattro secoli una sconcertante attualità, al punto che alcune pratiche di governo degli animali si ripetono ancora oggi immutate. Ciò che è invece profondamente cambiato sono i cavalli: scegliendo di volta in volta gli animali che presentavano le caratteristiche più adatte a rispondere ai suoi fabbisogni, l’uomo ha, spesso inconsapevolmente, modificato il patrimonio genetico della specie. Il risultato evidente di questo lavoro di selezione sono le decine di razze, spesso ottenute a partire da pochi soggetti, specializzate nella corsa, nel salto, nel trasporto dei carichi pesanti, nei lavori di montagna o nella guerra. Ma siamo certi di non aver perduto qualcosa in questo cammino? La conoscenza del passato e le nuove informazioni genomiche possono guidarci nell’effettuare scelte responsabili per questa specie che conserva nei secoli una posizione di tutto rispetto nella nostra coscienza culturale.

Daniele Ormezzano, Il cavallo in America settentrionale: andata e … ritorno
L’evoluzione del cavallo avviene in America Settentrionale e qui scompare circa 10.000 anni fa. Attraverso la Beringia, ponte continentale fra America ed Asia, si era diffuso in Eurasia ed Africa. Torna con l’arrivo degli spagnoli e riconquista facilmente il territorio modificando profondamente le abitudini dei nativi.

Mario Gennero, Torino e i cavalli
Se Napoli ha costituito l’origine della storia dell’equitazione moderna, Torino ha decretato la nascita di quella contemporanea. La città sabauda, oltre alla ricchezza dei suoi monumenti equestri, vanta tanti primati nel mondo dei cavalli: il primo concorso ippico nazionale, il primo storico concorso ippico internazionale, la presenza del capitano Federico Caprilli e la conquista del record di salto, tanto per citare qualche dato, oggetto della dissertazione dedicata alla prima Capitale del Regno d’Italia e ai cavalli.

Paola Sacchi, medico veterinario, professoressa ordinaria di Genetica animale al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino. Dirige il Master di II livello in “Qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità della filiera del latte” e si occupa di miglioramento genetico delle produzioni, con particolare riguardo allo studio dei fattori che influenzano la qualità del latte e il benessere degli animali.

Daniele Ormezzano, già Conservatore delle Collezioni Paleontologiche al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è appassionato di cavalli dall’infanzia ed ha dedicato a questo animale studi e conferenze. È attualmente Presidente dell’Associazione Amici del Museo Storico dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo.

Mario Gennero, laureatosi all’Università degli Studi di Torino, è giudice di salto ostacoli della FEI e consigliere del Comitato regionale Fise Piemonte. Ha collaborato alle principali riviste del settore equestre, autore di pubblicazioni sui cavalli e sulla storia dell’equitazione italiana. Si occupa in particolare dell’equitazione del Rinascimento e dell’equitazione caprilliana.

Domenico Bergero, già cavaliere di concorso ippico, laureato con lode in Medicina Veterinaria a Torino. Ufficiale veterinario, ippiatra. Dal 1990 docente dell’Università degli Studi di Torino e Professore Ordinario dal 2009. Diplomato dello European College of Veterinary and Comparative Nutrition. Dal 2018 Direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino. Autore di circa 200 opere scientifiche (circa 70 citate da ISI web of Sciences), riguardanti la nutrizione animale, la gestione e la fisiologia del lavoro del cavallo sportivo.

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Montréal
  • In collaborazione con: Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Universit
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