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“Scriptor faber: la scrittura, il ritmo e l’immaginazione”: dialogo con Mario Vattani, scrittore

L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare Mario Vattani, scrittore, nell’ambito del programma di conferenze “Altri Orienti, altri Occidenti”. Il dialogo sul tema “Scriptor faber: la scrittura, il ritmo e l’immaginazione” sarà animato da Francesco D’Arelli, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Montréal.

Venerdì 11 ottobre 2019, 18.00
Istituto Italiano di Cultura
1200, Avenue du Dr. Penfield
Montréal (QC), QC H3A 1A9
Conferenza in lingua italiana

L’Asia o l’Oriente è da sempre fonte inesauribile di favole, leggende, miti e idee e al contempo d’ispirazione per artisti, scrittori, pensatori, poeti… Mario Vattani, scrittore e diplomatico, discute e si intrattiene sull’Oriente, perché è anche autore di due romanzi pubblicati dall’editore Mondadori: Doromizu (2016) e Al Tayar (2019), dove l’orizzonte contemplato è proprio quello dell’Oriente: il Giappone, prima, e l’Egitto, dopo: due terre di antichissima e nobile civiltà.

Doromizu (Muddy Water), Mondadori, 2016

Alex Merisi vive a Tokyo da due anni con un visto di studio. Lavoretti saltuari, come fotografo o cameraman, gli permettono di sbarcare il lunario, ma non colmano certo il vuoto che ha spinto un ragazzo italiano cresciuto in Inghilterra e rimasto presto orfano di madre a cercare nella terra del Sol Levante l’opportunità di costruirsi un futuro. Comincia così il viaggio iniziatico di Alex nel ventre di una Tokyo d’inizio millennio tenebrosa e tentacolare, che in breve tempo lo inghiottirà, trascinandolo nel gorgo dell’“acqua torbida”, della pornografia. Un universo popolato da personaggi tanto demoniaci quanto, a tratti, infantili e giocosi: tatuatori che sono anche maestri di vita, esponenti della yakuza. E da donne immortalate spesso in situazioni estreme, figure femminili che incarnano, con le loro stridenti contraddizioni, le diverse anime di una civiltà dove il contrasto fra luce e ombra risulta talvolta accecante. Con uno stile essenziale e al contempo avvolgente, Mario Vattani mette in scena in Doromizu una realtà oscura e sensuale e poco alla volta, senza accorgercene, noi lettori stabiliamo con parole, sapori, regole di comportamento un legame talmente vivo che l’esperienza giapponese di Alex diventa un po’ anche la nostra.

Al Tayar (The Current), Mondadori, 2019

Alessandro Merisi, venticinque anni e un lavoro da fotografo ormai abbandonato, è appena atterrato al Cairo. Nella sua valigia pochi vestiti, quanti bastano per nascondere i farmaci che ha il compito di trafugare in Egitto. Non ha scelta, questo è il tributo che gli è stato imposto per un debito dal quale teme di non liberarsi più. Alex ha la scaltrezza necessaria per superare i controlli all’aeroporto, ma niente può prepararlo a ciò che lo aspetta quando l’auto venuta a prelevarlo arriva a destinazione: una clinica privata dove la disperazione di chi non ha più nulla da vendere se non la propria salute, incontra quella di ricchi stranieri la cui vita dipende da un trapianto. Sedotto dal fascino di una metropoli in preda agli spasmi di un regime morente, Alex intravede l’occasione per conquistarsi una seconda vita, anche se significa lasciarsi trascinare nel mondo terrificante del traffico di organi. Nella danza macabra che unisce criminali spietati, vittime sacrificali e donne incantevoli, a chi toccherà il trionfo, a chi la fuga, a chi una fine atroce?
Con pennellate vivide, emozionanti e mai convenzionali, Mario Vattani dipinge un noir sensuale, scuro e dolente, dove il destino degli uomini non viene deciso dalla malvagità delle loro azioni, ma dallo scorrere inesorabile del Nilo. Una corrente in cui non si può far altro che lasciarsi andare, anche a costo di perdere l’anima. L’avventura di Alex, come nel precedente romanzo Doromizu (2016), ha un valore quasi iniziatico. Vi traspare la ricerca della bellezza, della purezza, della luce nel buio, dell’ordine in mezzo al caos. Nel mondo dipinto da Vattani, il luogo migliore dove trovare la purezza è la decadenza, il disordine, il caos. In Egitto, dove i contrasti sono così forti, si ottiene un’immagine ancora più nitida di questo paradosso.

Mario Vattani è nato a Parigi nel 1966, ed è un diplomatico e scrittore italiano. I suoi romanzi Al Tayar. La corrente e Doromizu. Acqua torbida sono stati pubblicati da Mondadori rispettivamente nel 2019 e nel 2016. Doromizu è stato scelto come finalista nel Premio Acqui Storia nel 2016. Il suo libro La Via del Sol Levante è stato pubblicato nel 2017 da Idrovolante Edizioni. In servizio alla Farnesina dal 1991 – ora con il grado di ministro plenipotenziario – Mario Vattani ha prestato servizio negli Stati Uniti in Egitto, e in Giappone, dove è stato Console Generale. Parla correntemente il giapponese, ed è autore della ricerca “Costruire una passione italiana per il Giappone: il ruolo della cultura nelle relazioni politiche tra Italia e Giappone dalla Restaurazione Meiji fino al 1945”, come ricercatore ospite all’Istituto di Identità giapponese, presso la Takushoku University, Tokyo (2014).

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