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Italia e culture del Mediterraneo – Francesco Carapezza, “Il soffitto dipinto dello Steri a Palermo: un’enciclopedia illustrata della cultura medievale”.

L’Istituto Italiano di Cultura di Montréal è lieto di presentare, nell’ambito del progetto “Italia e culture del Mediterraneo”, la conferenza del Prof. Francesco Carapezza, “Il soffitto dipinto dello Steri a Palermo: un’enciclopedia illustrata della cultura medievale”.

Giovedì 22 Marzo 2018, 18:00 – Entrata libera
Istituto Italiano di Cultura di Montréal
1200 Av. du Dr Penfield
Conferenza in lingua italiana

Definito “summa figurativa di tutta la letteratura romanzesca del medioevo” dal filologo Gianfranco Folena, il soffitto ligneo dipinto (1377-80) della Sala Magna del Palazzo Chiaramonte detto Steri a Palermo è un monumento unico nel suo genere, all’incrocio tra tradizioni artistiche europee, mediterranee e locali. Gli archeologi e gli storici dell’arte ma anche i filologi romanzi e italiani, tra cui Ezio Levi e Maria Bendinelli Predelli, l’hanno fatto oggetto di studio fin dalla sua riscoperta nel 1899, e si sono interrogati sulle fonti iconografiche e letterarie delle sue numerose scene narrative: storie di Tristano e Isotta, di Elena di Narbona, del ciclo troiano, di Alessandro Magno, di Enea e Didone, oltre a vari episodi biblici, scene allegoriche e sequenze di immagini non identificate o non più leggibili. Gravemente danneggiate da un’infestazione di termiti, le travi del soffitto sono ora oggetto di un radicale intervento di restauro, proprio nell’anno in cui Palermo è capitale italiana della cultura. Attraverso una visita virtuale del tectum depictum, fotografato nuovamente nel 2009, questo intervento vuole soffermarsi su alcune scene o immagini di interpretazione problematica e discutere le ipotesi finora avanzate sul progetto d’insieme e sul significato complessivo dell’opera.

Francesco Carapezza è professore associato di filologia romanza all’Università di Palermo. Ha studiato a Palermo, Poitiers e Napoli, e ha svolto ricerche alla Princeton University e alla Goethe-Universität Frankfurt. Il suo campo di studi privilegiato è la lirica medievale con un interesse specifico per i suoi aspetti musicali, ma si è occupato anche di romanzo arturiano in versi, di storia dell’ecdotica romanza e di filologia siciliana. Ha pubblicato Il canzoniere occitano G (2004) e Ecdotica galloromanza negli Stati Uniti d’America (2005), oltre a numerosi articoli e recensioni. Fa parte del direttivo editoriale del Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani e collabora alla rivista in rete Lecturae tropatorum. Attualmente lavora a un libro sulla storia musicale dei trovatori e collabora a un progetto di ricerca nazionale intitolato Corpus dell’antico occitano.

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