L’Istituto Italiano di Cultura di Montreal, con il supporto della Cinémathèque Québécoise, presenta la proiezione del film-documentario “Dove vanno le nuvole”, realizzato dal regista italiano Massimo Ferrari.
Il film documentario ‘Dove vanno le nuvole’ (2016) di Massimo Ferrari narra alcune storie italiane di accoglienza, da Treviso a Riace, passando per Padova e Bologna. È una vivida testimonianza di come l’Italia e gli Italiani ancora una volta mostrano al mondo la via per superare i conflitti e le contrapposizioni, seguendo dopotutto la stessa humanitas che da sempre distingue il corso della sua civiltà.
Mercoledi 1 Novembre ore 19:00
Giovedi 2 Novembre ore 19:00
Venerdi 3 Novembre ore 21:00
Cinémathèque Québécoise
335, boul. De Maisonneuve Est
Entrata Gratuita
Il film-documentario (75min.) è in italiano con sottotitoli in francese
Trailer
Al termine della proiezione interverranno il regista Massimo Ferrari, e il Prof. Antonio Calò.
A Riace seguiamo la vita quotidiana di questo che sembra un paese di un altro mondo, grazie alle politiche di accoglienza del sindaco Domenico Lucano. Considerato il terzo miglior sindaco del mondo dal “World Mayor Prize” ed entrato nella classifica della rivista americana FORTUNE tra le 50 personalità più influenti del mondo (unico italiano) Domenico è un uomo semplice ed ostinato, capace di tradurre in pratica quella che a molti poteva apparire solo un’utopia. Gli stranieri sono 400 su 1800 abitanti totali e la maggior parte dei riacesi lavora proprio grazie ai migranti (maestri, responsabili dei laboratori artigianali) e così l’ economia della cittadina torna a girare.
Massimo Ferrari nato a Roma, laureato a La Sapienza di Roma in Scienze delle Comunicazioni. Firma come autore e regista numerosi documentari sui miti del cinema italiano per Sky Cinema: da Roberto Benigni a Sophia Loren, da Totò a Manfredi, passando per Germi, Dino Risi, Tognazzi e Alberto Sordi.
Antonio Calò è un insegnante di storia e filosofia nel Liceo Classico di Treviso. Ha voluto fortemente approfondire in famiglia il tema dell’accoglienza direttamente nella realtà della sua casa, accogliendo alcuni migranti. Il suo esempio di inclusione gli è valso l’onorificenza dall’Ordine del Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella con la seguente motivazione: “Per l’esempio di civiltà e umanità che ha fornito aprendo la sua casa a sei giovani profughiˮ.