L’Istituto Italiano di Cultura di Montreal, presenta un estratto (15min.) del film-documentario “Dove vanno le nuvole”, realizzato dal regista italiano Massimo Ferrari.
Il film documentario ‘Dove vanno le nuvole’ (2016) di Massimo Ferrari narra alcune storie italiane di accoglienza, da Treviso a Riace, passando per Padova e Bologna. È una vivida testimonianza di come l’Italia e gli Italiani ancora una volta mostrano al mondo la via per superare i conflitti e le contrapposizioni, seguendo dopotutto la stessa humanitas che da sempre distingue il corso della sua civiltà.
Venerdi 3 Novembre ore 18:00
Istituto Italiano di Cultura
1200, Dr. Penfield
Ingresso gratuito
INTRODUCONO:
Francesco D’Arelli / Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Montréal
Mariella Pandolfi / Professore ordinario, Dipartimento di Antropologia, Università di Montréal
INTERVENGONO:
Massimo Ferrari / Regista
Antonio Calò / Professore di Filosofia, Liceo Classico Antonio Canova, Treviso
Marisa Albanese / Artista
Guy Lanoue / Direttore del Dipartimento di Antropologia, Università di Montréal
Eugenio Bolongaro / Direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture, Università McGill
Giuliana Minghelli / Professore associato del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture, Università McGill
A Bologna si incontrano mondi e culture attraverso l’arte del teatro: Pietro, regista della Compagnia Cantieri Meticci, passa giorni e sere a lavorare con un gruppo eterogeneo formato da migranti ospiti nei Centri accoglienza e cittadini italiani. Danze, canti, racconti e centinaia di biciclette trasformate in velieri sfilano fino a Piazza Maggiore.
Massimo Ferrari nato a Roma il 27-02-1976. Laureato a La Sapienza di Roma in Scienze delle Comunicazioni. Firma come autore e regista numerosi documentari sui miti del cinema italiano per Sky Cinema: da Roberto Benigni a Sophia Loren, da Totò a Manfredi, passando per Germi, Dino Risi, Tognazzi e Alberto Sordi.
Antonio Calò è un insegnante di storia e filosofia nel Liceo Classico di Treviso. Ha voluto fortemente approfondire in famiglia il tema dell’accoglienza direttamente nella realtà della sua casa, accogliendo alcuni migranti. Il suo esempio di inclusione gli è valso l’onorificenza dall’Ordine del Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella con la seguente motivazione: “Per l’esempio di civiltà e umanità che ha fornito aprendo la sua casa a sei giovani profughiˮ.
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