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«Il Genio Vagante», Paolo Saporito – Amnestia, amnesia e censura: la scomparsa del passato fascista nel film “I vinti” di Michelangelo Antonioni

In occasione della “XVII Settimana della lingua Italiana nel mondo”, che avra’ come tema conduttore “L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’Istituto è lieto di annunciare l’inaugurazione dell’a.a. 2017-18 dei corsi di lingua italiana dell’Istituto Italiano di Cultura con la conferenza Amnestia, amnesia e censura: la scomparsa del passato fascista nel film “I vinti” di Michelangelo Antonioni a cura di Paolo Saporito.
La conferenza fa parte della serie d’incontri, intitolata «Il Genio vagante: Italiani di arte, lettere, scienze… nel mondo», che è uno spazio di confronto e di dialogo culturale che l’Istituto Italiano di Cultura ha concepito esclusivamente per i giovani italiani nel mondo. Italiani che, al di là di ogni orientamento, sono portatori di saperi accumulati in Italia e che nel diffonderli seguono, anche a loro insaputa, una disposizione o una vocazione di antica origine: lo scambio generoso di cultura, confortato da un vivo senso di umana comprensione.

16 Ottobre 2017, 18:30 Entrata libera
Istituto Italiano di Cultura di Montreal
1200 Av. du Dr Penfield
Conferenza in lingua italiana

Uno dei periodi storici più studiati dalla storiografia italiana degli ultimi decenni è il secondo dopoguerra, iniziato nel 1945. Le rappresentazioni ufficiali dipingono tale periodo come un’epoca nuova per la neonata Repubblica italiana, un momento di pacificazione nazionale dove la necessità di un pronto sviluppo politico, sociale ed economico del paese prevalse su un’intransigente opposizione politica tra le diverse forze antifasciste. Tuttavia, tali rappresentazioni non danno un quadro definito e chiaro della continuità istituzionale che contraddistinse il passaggio dal ventennio fascista alla nuova Repubblica. Ripercorrendo quel momento storico con alcuni riferimenti ad episodi chiave, come l’amnistia Togliatti del 1946, la quale perdonò i reati commessi dagli aguzzini fascisti, questa presentazione si propone di mettere in evidenza come certe pratiche culturali tipiche del regime, come la censura cinematografica, persistettero e si intensificarono negli anni subito successivi alla fine del conflitto mondiale. In quel frangente, e poi lungo tutti gli anni ’50, film che parlassero esplicitamente di politica e di argomenti “delicati” come la Resistenza e la dittatura fascista furono proibiti o pesantemente censurati. Così come l’amnistia Togliatti può essere considerata una forma di amnesia istituzionalizzata nei confronti dei reati fascisti, così la censura governativa dell’epoca può essere interpretata come una trasposizione dello stesso atteggiamento politico nell’ambito dell’industria culturale. Un caso singolare, anche per i rapporti con la vita del regista, è il film “I vinti” (1953) di Michelangelo Antonioni, film nato con l’intento di raccontare la storia di un nucleo terroristico neofascista attivo a Roma alla fine degli anni ‘40 e diventato, attraverso diversi livelli di deformazione censoria, una banale storia di un giovane borghese romano coinvolto in traffici di sigarette. Questi interventi censori furono operati innanzitutto dai produttori e, in seconda battuta, ma non meno pesantemente, dalle commissioni governative. Questi due diversi livelli di intervento sul testo cinematografico mostrano come, attraverso l’industria del cinema, qui portata solo ad esempio, la cultura italiana del dopoguerra era ancora fortemente influenzata dal suo retroterra fascista, un retroterra che la storiografia ufficiale è sempre stata restìa a riconoscere e ricordare.

Paolo Saporito è un dottorando della McGill University. I suoi studi riguardano la tematica del postumano e la transmedialità, in particolare tra letteratura, cinema e media digitali. I suoi interessi toccano anche le diverse forme d’impegno intellettuale transmediale nell’Italia contemporanea, con un’attenzione particolare al collettivo di scrittori Wu Ming e ai film di Michelangelo Antonioni. La sua ricerca è inoltre focalizzata sulla storia italiana contemporanea e la sua rappresentazione in romanzi e film.

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