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«Il Genio Vagante», Matteo Duca – Pane, trincee e smog: il ciclo dell’azoto nell’era dell’Antropocene

La serie d’incontri, intitolata «Il Genio vagante: Italiani di arte, lettere, scienze… nel mondo», è uno spazio di confronto e di dialogo culturale che l’Istituto Italiano di Cultura ha concepito esclusivamente per i giovani italiani nel mondo. Italiani che, al di là di ogni orientamento, sono portatori di saperi accumulati in Italia e che nel diffonderli seguono, anche a loro insaputa, una disposizione o una vocazione di antica origine: lo scambio generoso di cultura, confortato da un vivo senso di umana comprensione.

11 Settembre 2017, 18:00 Entrata libera
Istituto Italiano di Cultura di Montreal
1200 Av. du Dr Penfield
Conferenza in lingua italiana

L’effetto delle attività umane sul ciclo dell’azoto è come l’aria: sebbene invisibile, è ovunque, anche dentro di noi. Ampiamente ignorato dalla stampa, focalizzata sull’anidride carbonica, lo squilibrio del ciclo dell’azoto è considerato da molti scienziati come una minaccia ancor più grave per gli ecosistemi e per la salute umana. La messa a punto di un processo chimico per produrre fertilizzanti artificiali ha segnato uno spartiacque all’inizio del XX secolo: tuttavia, questa rivoluzione, che permette di incrementare la resa delle colture, mostra ora il proprio lato oscuro, contribuendo alla distruzione dell’equilibrio del ciclo biogeochimico dell’azoto . In un percorso storico che parte dai depositi di guano del Perù, passando per gli esplosivi, i gas e le trincee della Prima Guerra Mondiale per portare fino alle megalopoli soffocate dallo smog, scopriremo le reazioni chimiche alla base degli squilibri del ciclo dell’azoto e i risultati delle ricerche scientifiche volte a sviluppare contromisure per diminuire la nostra “impronta ecologica”.

Matteo Duca è attualmente ricercatore postdottorale presso l’Institut National de la Recherche Scientifique di Varennes. La sua passione per la scienza varca la soglia dei laboratori e si traduce in attività di divulgazione scientifica organizzate in collaborazione con il centro di comunicazione scientifica Cœur des Sciences dell’UQAM. Nel 2012 ha conseguito il dottorato di ricerca cum laude all’Università di Leiden (Paesi Bassi), con una tesi in elettrochimica e catalisi. Questo campo di ricerche studia i processi chimici che sono prodotti dall’elettricità, o quelli che invece la generano. Un esempio del primo caso è la separazione dell’acqua in ossigeno e idrogeno: l’elettrolisi; fra i secondi, possiamo citare le batterie. Lo scienziato comasco Alessandro Volta, considerato uno dei padri fondatori dell’elettrochimica, riassume in sé questi due aspetti, essendo stato fra i primi ad osservare che l’elettrolisi dell’acqua poteva essere ottenuta grazie ad una pila (“pila di Volta”).

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